Buona sera! :D
Oggi vi voglio raccontare cosa ho fatto stamattina a scuola visto che fra le 9:00 e le 11:00 la mia classe ha partecipato ad un
concerto-conferenza sulla ballata letteraria romantica inglese e (benché qualcuno anziché addormentarsi silenziosamente abbia rotto le sca... orecchie con il suo brusio) io l'ho trovata molto interessane, motivo per cui vi farò conoscere
Lord Randal, quel grande eroe del nostro primo anno di letteratura inglese: uno dei primissimi testi che abbiamo visto in classe era appunto la ballata "Lord Randal" e cominciare la lezione con il lettore a palla su una ballata medioevale ha lasciato il segno xD
Comunque... cominciamo **
Innanzitutto il testo (
qui avete link per il video mentre
Wiki ci viene in aiuto per la
traduzione ;):
"O
where ha you been, Lord Randal, my son?
And
where ha you been, my handsome young man?"
"I
ha been at the greenwood; mother, mak my bed soon,
For
I'm wearied wi hunting, and fain wad lie down."
"An
wha met ye there, Lord Randal, my son?
And
wha met ye there, my handsome young man?"
"O
I met wi my true-love; mother, mak my bed soon,
For
I'm wearied wi huntin, and fain wad lie down."
"And
what did she give you, Lord Randal, my son?
And
wha did she give you, my handsome young man?"
"Eels
fried in a pan; mother, mak my bed soon,
For
I'm wearied wi huntin, and fein wad lie down."
"And
what gat your leavins, Lord Randal my son?
And
wha gat your leavins, my handsome young man?"
"My
hawks and my hounds; mother, mak my bed soon,
For
I'm wearied wi huntin, and fein wad lie down."
"And
what becam of them, Lord Randal, my son?
And
what becam of them, my handsome young man?"
"They
stretched their legs out and died; mother mak my bed soon,
For
I'm wearied wi huntin, and fain wad lie down."
"O
I fear you are poisoned, Lord Randal, my son!
I
fear you are poisoned, my handsome young man!"
"O
yes, I am poisoned; mother, mak my bed soon,
For
I'm sick at the heart, and fain wad lie down."
"What
d'ye leave to your mother, Lord Randal, my son?
What
d'ye leave to your mother, my handsome young man?"
"Four
and twenty milk kye; mother, make my bed soon,
For
I'm sick at the heart, and I fain wad lie down."
"What
d'ye leave to your sister, Lord Randal, my son?
What
d'ye leave to your sister, my handsome young man?"
"My
gold and my silver; mother mak my bed soon,
For
I'm sick at the heart, an I fain wad lie down."
"What
d'ye leave to your brother, Lord Randal, my son?
What
d'ye leave to your brother, my handsome young man?"
"My
houses and my lands; mother, mak my bed soon,
For
I'm sick at the heart, and I fain wad lie down."
"What
d'ye leave to your true-love, Lord Randal, my son?
What
d'ye leave to your true-love, my handsome young man?"
"I
leave her hell and fire; mother mak my bed soon,
For
I'm sick at the heart, and I fain wad lie down."
Eccoci dunque innanzi ad una ballata che ha attraversato l'Europa per poi diffondersi anche in Nord America con i primi coloni e che può essere considerata la ballata più famosa d'Europa.
Vi sono moltissime versioni come quella umbro-marchigiana:
Dôve
si’ stâ jersira, figliuol mio caro, fiorito e gentil?
Dôve
si’ stâ jersira?
Sô’
stâ dalla mia dama, signôra mama, mio core sta mal!
Sô’
stâ dalla mia dama, Ohimè, ch'io moro, ohimè!
In generale in Italia questa ballata è nota come "Il testamento dell'avvelenato" e le somiglianze con il testo scozzese rendono difficile individuare quale delle due versioni sia la più antica nonostante le prime fonti scritte risalgano probabilmente alla Scozia del XIII secolo.
Benché sopravvissuto nei secoli, il nostro buon Randal comunque è già destinato a morire visto che domanda alla madre "mak my bed soon" ovvero di preparagli il letto e la morte è la punizione che ha attirato su di sé: nella terza strofa si parla di greenwood cioè del cuore sacro della foresta dove vivono creature soprannaturali e che gli uomini devono rispettare e mantenere intatto; tuttavia Lord Randal ha infranto un grande tabù andando a caccia, violando la sacralità della foresta.
Altri riferimenti al greenwood si trovano anche in Robin Hood, nascosto nel cuore del bosco, laddove gli uomini non osavano dargli la caccia e in parte riecheggia anche la selva oscura dantesca in quanto luogo impenetrabile ed intricato ma il punto su cui bisogna adesso mettere l'accento è quello del tabù.
Di tabù infranti è piena la letteratura e un altro esempio lo troviamo nella "Rime of the Ancient Mariner" stavolta non più anonima ma d'autore, S. T. Coleridge, pubblicata nel 1798.
Sono ben sette capitoli e se li riportassi qui mi ritroverei con un post chilometrico motivo per cui vi lascio il link per la versione
inglese a per quella
italiana ;) il video con i sottotitoli l'ho cercato (ve lo giuro!) purtroppo non ho trovato nulla di completo ma in compenso c'è
questo e sinceramente è una (semplicemente fantastica) versione che non mi aspettavo xD
Subito all'inizio della Rime troviamo l'espressione "one of three" ed è interessante notare come non sia stato usato "one of many" ma proprio il numero tre: da sempre esso è legato alla sfera religiosa o mistica oltre ad essere praticamente l'unico numero che si pronuncia allo stesso modo in pressoché ogni lingua proveniente dal ceppo indoeuropeo.
Sempre nella prima parte viene descritta la partenza della nave del Marinaio: "the ship was cheered", si legge, e appare quantomeno bizzarro che un allontanamento sia acclamato con urla di gioia tuttavia quello che il veliero solcherà è il mare della vita e dunque la partenza è simbolo di nascita, fonte di gioia nonostante non si conoscano gli eventi futuri.
Chissà, forse il Marinaio avrebbe preferito rimanere a terra se avesse saputo cosa lo aspettava: un terribile vento inizia a soffiare, trascinando la nave fuori rotta e addirittura fino al
Polo Sud dove questa inevitabilmente finisce intrappolata fra i ghiacci, ogni speranza è perduta; all'improvviso però compare un albatro ("did cross an
Albatross") che riporta la
speranza ai marinai.
L'albatro è il messaggero del cielo e dunque di Dio, nonché tradizionalmente la reincarnazione dei marinai morti in mare, e quindi si può considerare rappresentante Gesù con il suo
messaggio di salvezza agli uomini tuttavia il Marinaio non accetta né comprende questo messaggio tant'è che uccide l'uccello con la sua balestra: è la bellezza dell'arma, la sua
potenza distruttrice, che l'uomo vede e non la pura bellezza di un araldo della Natura oltre che il messaggio di speranza che reca con sé.
La Natura è amore (e qui però Leopardi non sarebbe esattamente d'accordo ^.^") e se si uccide la Natura si viene puniti infatti la nave finisce in una zona di bonaccia dove viene avvicinata dalla
Morte e dalla sua compagna, la Vita-nella-Morte (
Life-in-Death), i quali si giocano a dadi le anime dei marinai e Life-in-Death vince l'anima dello sventurato protagonista. (Andate assolutamente a leggervi questa parte perché è veramente da brividi e provate a visualizzare la gentile signora Life-in-Death *fufufu*).
Il Marinaio è condannato ad una vita perenne di sofferenza e la nave, una volta che Morte e consorte hanno levato le tende, rimane ancora impaludata nella zona di bonaccia, circondata da bestioline striscianti sulla superficie del mare. (
Che carine le bestioline striscianti! :3).
Dopo sette giorni e sette notti all'improvviso però il Marinaio si rende conto che alcune delle creature che circondano la nave, dei serpenti d'acqua, possiedono una bellezza che lui non aveva mai notato e involontariamente le benedice: il
sette è il numero di morte e rinascita e infatti l'uomo è tornato alla vita con un cuore nuovo capace di cogliere la bellezza del mondo che lo circonda. Senza Natura non vi è futuro e chi la uccide non ha rispetto per Dio poiché non ha rispetto neanche per se stesso: Coleridge era un panteista e riteneva che Dio fosse presente in ogni cosa, in ogni essere, in ogni uomo ma se non si rispetta ciò che vi è al mondo è perché Dio è morto nel proprio cuore.
Che gli uomini non riescano più a trovare Dio nel proprio cuore è un punto chiave di una ballata molto più recente ovvero
"A Hard rain's gonna fall" di
Bob Dylan.
"Oh,
where have you been, my blue-eyed son?
Oh,
where have you been, my darling young one?
I've
stumbled on the side of twelve misty mountains,
I've
walked and I've crawled on six crooked highways,
I've
stepped in the middle of seven sad forests,
I've
been out in front of a dozen dead oceans,
I've
been ten thousand miles in the mouth of a graveyard,
And
it's a hard, and it's a hard, it's a hard, and it's a hard,
And
it's a hard rain's a-gonna fall.
Oh,
what did you see, my blue-eyed son?
Oh,
what did you see, my darling young one?
I
saw a newborn baby with wild wolves all around it
I
saw a highway of diamonds with nobody on it,
I
saw a black branch with blood that kept drippin',
I
saw a room full of men with their hammers a-bleedin',
I
saw a white ladder all covered with water,
I
saw ten thousand talkers whose tongues were all broken,
I
saw guns and sharp swords in the hands of young children,
And
it's a hard, and it's a hard, it's a hard, it's a hard,
And
it's a hard rain's a-gonna fall.
And
what did you hear, my blue-eyed son?
And
what did you hear, my darling young one?
I
heard the sound of a thunder, it roared out a warnin',
Heard
the roar of a wave that could drown the whole world,
Heard
one hundred drummers whose hands were a-blazin',
Heard
ten thousand whisperin' and nobody listenin',
Heard
one person starve, I heard many people laughin',
Heard
the song of a poet who died in the gutter,
Heard
the sound of a clown who cried in the alley,
And
it's a hard, and it's a hard, it's a hard, it's a hard,
And
it's a hard rain's a-gonna fall.
Oh,
who did you meet, my blue-eyed son?
Who
did you meet, my darling young one?
I
met a young child beside a dead pony,
I
met a white man who walked a black dog,
I
met a young woman whose body was burning,
I
met a young girl, she gave me a rainbow,
I
met one man who was wounded in love,
I
met another man who was wounded with hatred,
And
it's a hard, it's a hard, it's a hard, it's a hard,
It's
a hard rain's a-gonna fall.
Oh,
what'll you do now, my blue-eyed son?
Oh,
what'll you do now, my darling young one?
I'm
a-goin' back out 'fore the rain starts a-fallin',
I'll
walk to the depths of the deepest black forest,
Where
the people are many and their hands are all empty,
Where
the pellets of poison are flooding their waters,
Where
the home in the valley meets the damp dirty prison,
Where
the executioner's face is always well hidden,
Where
hunger is ugly, where souls are forgotten,
Where
black is the color, where none is the number,
And
I'll tell it and think it and speak it and breathe it,
And
reflect it from the mountain so all souls can see it,
Then
I'll stand on the ocean until I start sinkin',
But
I'll know my song well before I start singin',
And
it's a hard, it's a hard, it's a hard, it's a hard,
It's
a hard rain's a-gonna fall".
Come in "Lord Randal" abbiamo il
dialogo fra una madre e un figlio inoltre vi sono molti riferimenti alla Bibbia, come quella pioggia torrenziale che alcuni hanno interpretato poi come il
fall-out delle scorie atomiche, e al simbolismo dei numeri come le dodici montagne nebbiose ("twelve misty mountains") in cui il dodici rappresenta il dialogo con la divinità, tant'è che gli apostoli erano dodici, benché le montagne siano coperte di nebbia e dunque questo contatto non possa avvenire
C'è anche un probabile riferimento alla
Divina Commedia infatti lungo la via si incontrano dei
lupi selvaggi che tanto ricordano la lupa che sbarra la strada a Dante rendendo il cammino più arduo oltre al riferimento molto più palese del ramo sanguinante in Inf. XIII dove Pier delle Vigne, morto suicida e mutato in arbusto, racconta la propria storia dopo che Dante gli ha
brutalmente staccato un
dito rametto da cui comincia a sgorgare del sangue e questo collegamento alla
selva dei suicidi rimanda all'idea che l'umanità si stia come suicidando, distruggendo la Natura poiché la sua scompara segnerebbe anche la nostra benché con "martelli gocciolanti" ("hammers a-bleedin'") gli uomini continuino imperterriti la loro opera di distruzione senza nemmeno rendersi conto di aver chiuso il proprio cuore, riempiendolo fino all'orlo di interessi personali e brama di potere.
Nonostante le incomprensioni e il dolore che vengono narrate nella ballata c'è ancora
speranza per l'uomo: una ragazzina dona un
arcobaleno che crea una nuova alleanza con quanto c'è di divino al mondo e se si guarda ad esso con la volontà di vederlo allora sarà possibile ritrovare un po' di
luce dentro di noi e fare spazio per la comprensione.
Ho di certo tralasciato qualcosa (molto) di queste ballate senza contare che a seconda dei momenti e delle persone che le leggono o ascoltano possono assumere infiniti significati.
Spero che sia passato il senso complessivo e che abbiate trovato piacevole e interessante
questa interpretazione :)
A presto! ;)