
Ricordiamo rapidamente le regole:

●Si copiano le prime righe (possono essere 10-15 oppure di più... come preferite)
●Si scrive titolo e autore del libro per chi fosse interessato ad acquistarlo
●Si aspettano i commenti
Oggi è il turno di "Warm Bodies", romanzo pubblicato per la prima volta nell'ottobre del 2011 e scritto da Isaac Marion.

Nessuno di noi è particolarmente attraente, ma la morte è stata più che gentile con me. Sono ancora ai primi stadi di decomposizione. Solo la pelle grigia, un odore sgradevole, cerchi neri sotto gli occhi. Qualcuno potrebbe anche scambiarmi per un vivo un po' stressato. Prima di diventare zombie mi sa che ero un uomo d'affari, un banchiere o un broker, o forse un giovane praticante. Si vede dai vestiti: pantaloni neri, camicia grigia, cravatta rossa. M ogni tanto mi prende in giro. Indica la cravatta e cerca di ridere, un brontolio soffocato e gorgogliante dal fondo delle budella. Lui ha un paio di jeans pieni di buchi e una maglietta bianca. Quella maglietta addosso a lui ha un'aria alquanto macabra. Avrebbe dovuto scegliere un colore più scuro.
Ci divertiamo a speculare sul modo in cui siamo vestiti: gli abiti che portiamo sono l'unico indizio di chi fossimo prima di diventare nessuno. Alcuni sono meno ovvi dei miei: calzoncini e maglietta, gonna e camicia. Per cui tiriamo ad indovinare.
Tu facevi la cameriera. Tu eri uno studente. Ti dice qualcosa?
Niente.

Ma l'aver dimenticato come ci chiamiamo mi rende molto triste. Tra le tante cose, questa mi sembra la più drammatica. Il mio nome mi manca e mi spiace per quello degli altri, perché vorrei amarli, ma non ho idea di chi siano."

Più avanti nel libro vengono trattati temi davvero consistenti e in un certo qual modo "ingombranti", difficili da gestire perché sollevano interrogativi che non hanno risposta ma, quando questa esiste, spesso rischia di far crollare tutto il castello di carte su cui si basa la società, che sia quella dei Morti o quella dei Vivi.
Dio esiste? Il cambiamento è qualcosa di giusto o sbagliato? Perché ad alcuni fa paura e cosa occorre fare se si vuole attuarlo? Se c'è chi reagisce con violenza nei confronti di ciò che non comprende, occorre arrendersi se la situazione appare disperata?

E così il pensiero fa capolino nella mia testa, sussurrandomi tra i nervi come bisbigli dentro un cavo telefonico: e se riuscissimo a farli deragliare? Abbiamo già distrutto la loro struttura quanto basta per scatenare una rabbia cieca. E se riuscissimo a riprodurre un cambiamento così radicale, così nuovo e spiazzante, da farli andare semplicemente in pezzi? Da farli arrendere? Da ridursi in polvere e lasciare la città spazzati dal vento?"
E poi la bellezza di una delle scene finali (l'ultimo Passo dei tre in cui il libro è articolato si divide infatti in più parti) [SPOILER] in cui i bambini tornano alla vita da soli, con la loro innocenza spontanea mentre per farli agire da veri zombie avevano dovuto frequentare una "scuola": loro sono istinto, sono tutto ciò che è naturale e venuti a mancare coloro che li mantenevano come zombi, in senso non solo pratico ma anche metaforico, ricominciano a vivere in modo spontaneo, come un fiore tenuto troppo a lungo al buio cerca la luce.
Spero di aver stuzzicato la vostra curiosità nei confronti di un libro che è molto più filosofico di quanto non si direbbe e di cui il film non rende un decimo (guardatelo pure prima di leggere il libro tanto il finale nel film procede a muzzo oppure guardatelo dopo così non vi fate idee sbagliate sul libro... oppure non guardatelo proprio

In effetti sembra proprio interessante questo libro!!!
RispondiEliminaMaira
Sono contenta che ti piaccia! So che è un libro un po' particolare, con gli zombie e tutto il resto, però posso assicurarti che vale la pena di leggerlo :3
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